LA STORIA DI PRATO
Più di 2000 anni da raccontare
La pianura di Prato in origine era un’area paludosa: per questo gli abitanti s’insediarono ai margini di questa zona, precisamente sulla strada chiamata Cassia Clodia. La vera e propria città di Prato si forma nell' XI secolo con l’unificazione di Borgo al Cornio (piazza Duomo) e il castello di Pratum dei Conti Alberti
Gli inizi
La piana pratese fu abitata fin dall'epoca etrusca, ma la nascita della città risale al X secolo, quando i due centri abitati, Borgo al Cornio e Castrum Prati, che si fusero durante il secolo successivo. Nel corso del XII secolo Prato divenne un Comune libero, furono costruite in successione due cinte murarie per difendersi, ma la città perse lo stesso la sua libertà nel 1351 cadendo nelle mani dei fiorentini, da qui la storia di Prato si legò alla storia di Firenze.
Il castello dell'imperatore, costruito per ordine dell'imperatore Federico II di Svevia, rappresenta la più significativa testimonianza di architettura federiciana nell'Italia centro-settentrionale. Un'apertura sulla parte orientale collegava il Castello alle mura attraverso un corridoio coperto chiamato “Cassero. La posizione del Castello a Prato, all'imbocco della valle del Bisenzio, consentiva il controllo di uno dei più importanti passaggi per Bologna e quindi per l'Italia settentrionale e il Nord Europa.
La vita della città è caratterizzata da un’economia fiorente, soprattutto nel commercio dei prodotti tessili. L’esempio più efficace è dato da Francesco Datini, un commerciante pratese ricco e molto intelligente che applicò la cambiale e la partita doppia. Nel centro città si trova il palazzo con il suo nome.
Il "Sacco di Prato
Il 29 Agosto del 1512 accadde a Prato uno degli avvenimenti più tragici della storia della città, quello che è poi passato alle cronache come Sacco di Prato.
Nel 1494 i Medici furono cacciati da Firenze e venne istituita la Repubblica Fiorentina. Su insistenza del Cardinale Giovanni dei Medici (futuro Papa Leone X.) il Papa Giulio II supportò la riconquista di Firenze tramite l’esercito spagnolo. Quest'ultimo, sulla strada da Bologna a Firenze, passò vicino a Prato e decise di attaccare la città – anche per statuire un esempio e per dimostrare ai Fiorentini la forza dell’esercito.
Il 29 agosto – dopo una lunga lotta – gli spagnoli entrarono nella città di Prato. Gli spagnoli non dimostravano né rispetto né pietà nei confronti delle persone (per lo più donne, bambini e anziani) rifugiatesi nelle chiese. Il sacco di Prato durò ben 21 giorni, che furono pieni di terrore e di sangue. Pertanto il rientro dei Medici a Firenze è stato pagato con la vita di tanti pratesi. Visto l’esempio, i Fiorentini riaprirono le porte agli spagnoli senza nessuna resistenza. Questo evento ha fortemente danneggiato Prato che ha impiegato secoli per recuperare il salasso di questo saccheggio.
Industrializzazione
Nel XIX secolo a Prato è iniziata una notevole crescita industriale. Per descrivere l'industria tessile della città, uno storico definì Prato "la Manchester della Toscana". Un altro incremento demografico ed economico fu registrato negli anni '60 e '70, con un raddoppio del numero dei residenti con una migrazione notevole dall'Italia meridionale. Negli anni '90 iniziò l’immigrazione cinese e si formò "Chinatown" composta da ca. 30.000 abitanti.
Ancora oggi Prato ha un posto importantissimo sulla scena dell’industria tessile mondiale, dato che i tessuti pratesi vengono venduti alle più grandi case di moda italiane e straniere